2 ' di lettura
“Se non hai il pane per il povero non hai pace per il ricco”. Dalla protesta in Cile. Fonte: Amnesty International.
Cile e Nigeria contro il potere forte
A sud dell’America il Cile e a ovest dell’Africa la Nigeria. Distanti geograficamente e culturalmente eppure in questi mesi hanno dimostrato di volere un posto nella loro società. Terre per troppo tempo deturpate dai coloni europei ed ora lontane da quei principi fondamentali istituiti dalla presa di Bastiglia.
Una nuova Costituzione per il Cile
Dal 18 Ottobre l’aumento dei prezzi per i biglietti dell’autobus, ed una crescita economica che ha portato ad una disuguaglianza sociale diffusa, ha portato i cileni al dissenso. Il 22 ottobre, dopo le sollecitazioni ai partiti da parte del presidente Sebastián Piñera, è stata approvata una nuova legge che fermerà l’aumento dei costi dei trasporti pubblici. Una conquista che sembra essere l’occasione per dare nuova scrittura alla Legge fondamentale dello Stato. Identica a quella firmata da Augusto Pinochet, dittatore a pieno controllo dal 1973 al 1990, aiutato dagli Stati Uniti d’America impegnati contro il comunismo. Pinochet sembra il candidato ideale, peccato per i suoi crimini contro l’umanità. Tralasciando le avventure di Augusto José Ramón Pinochet Ugarte, i cittadini cileni hanno ottenuto ciò che desideravano, il referendum per la riscrittura della Costituzione ha avuto esito positivo.
Ad Aprile una nuova pagina, festeggeremo insieme la libertà amigos. Importante sarà garantire i diritti ai Mapuche, “Popolo della Terra”, abitanti del Cile che chiedono dignità e rispetto. Ad oggi non vengono riconosciuti come popolazione indigena e non sono menzionati nella Costituzione.
“End Sars”
Slogan di chi protesta in Nigeria. Fine della Sars, polizia nigeriana che agisce a volto coperto, monitorata da Amnesty International. Lo scorso mese è stato pubblicato un video che mostrava l’uccisione di un giovane ragazzo. Il crimine non riconosciuto dalla polizia “mascherata” ha generato forti proteste, condivise in tutto il mondo. Sul New York Times Chimamanda Ngozi Adichie scrittrice nigeriana e vincitrice del Premio Internazionale Nonino in Italia 2009- risponde alla repressione contro i manifestanti che i giovani nati fra il 1980 e il 1990 hanno protestato pacificamente, “Parlano di speranza e di come potrebbe essere la Nigeria”.
«Lo Stato nigeriano si è rivoltato contro la sua gente. La sfacciataggine è agghiacciante, che lo Stato uccida i suoi cittadini, in modo così evidentemente premeditato, come se fosse certo della mancanza di conseguenze».
Chimamanda Ngozi Adichie
La Feminist Coalition – ong per la parità di genere in Nigeria – avrebbe raccolto quasi 100mila euro per sostenere alcuni costi della protesta, come ticket ospedalieri per i manifestanti feriti. Secondo i dati di Human Rights Watch riportati dall’Istituto per gli Studi di Politica internazionale sono 82 i casi di tortura documentati tra gennaio 2017 e maggio 2020 e 56 i morti dall’inizio della proteste il 7.10.2020.
La fine di un’era
I libri di storia si fermano all’epoca contemporanea, ma il mondo sta evolvendo in nuove forme che, purtroppo in molti casi, ricordano le epoche dei regimi. Le repressioni delle SS e l’attenzione sempre più sfacciata verso la propria Nazione sfociano in un patriottismo grottesco. Sarà importante, per il futuro, scrivere un capitolo di storia che non sia simile ai precedenti.
Be First to Comment