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Esterofili lettori non indignatevi! (Nessun errore ortografico) Come sarebbe possibile definire diversamente certi uomini se non dei vagabondi manchevoli di lucidità?
“Capitol Hill sotto assedio dai sostenitori di Donald Trump”, sono migliaia i titoli come questi che nelle ultime ore hanno scosso il mondo. Una scena carnevalesca -nella sua accezione dispregiativa- che si avvale di vichinghi cospirazionisti e “trAmp men”: uomini vagabondi. Delle marionette mosse dall’alto tramite dei fili, che vagano ignorando la meta, seguaci del movimento politico del qualunquismo.
L’assalto a Capitol Hill
Washington, Capitol Hill. Il 6 gennaio 2021 sarebbe dovuto essere il giorno del congresso americano che avrebbe decretato ufficialmente la vittoria Joe Biden. E così è stato, mentre fuori stava scoppiando una guerriglia civile. Dimenticandosi della pandemia ancora in atto, alcuni sostenitori di Trump sono riusciti, scavalcata la polizia, a far irruzione nel congresso creando il caos tra spari e gas lacrimogeni. Sono cinque i morti, 12 i feriti e 68 ad ora gli arresti. Tra i facinorosi, che hanno sfondato le barricate della polizia, Jake Angeli, un sostenitore di “QAnon”, la teoria cospirazionista di estrema destra secondo la quale esisterebbero dei poteri occulti che agirebbero contro il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e i suoi sostenitori. Un altro gruppo presente era quello dei “Proud Boys”, organizzazione di stampo neofascista. Inutile sottolineare la natura non pacifista della manifestazione.
C’è chi sul web parla di “privilegio bianco” etichettando come incoerente l’atteggiamento di Trump nei confronti dei rivoltosi di Capitol Hill. Basti pensare che soltanto pochi mesi fa gli attivisti del movimento “black lives matter” venivano definiti da Trump, esclusivamente come dei delinquenti, mentre quest’ultimi dei Patrioti. Allo stesso modo, ad essere sotto accusa, le azioni dalla brutalità disumana compiuta dalla polizia americana nei confronti degli attivisti blm e quelli di ieri che risultavano miti se non quasi inesistenti. Sono diversi i video che testimoniano la complicità tra poliziotti e pro-trump, intenti a scattarsi dei selfie e fraternizzare, quasi incuranti del caos e della violenza.
Trump e i social
La non accettazione da parte di Trump del proprio fallimento elettorale è stata fin da subito una risposta nettamente antisportiva. Nel cercare di ribaltare la sconfitta, Donald Trump ha provato a fare di tutto. Prima la richiesta più che democratica di riconteggio dei voti e dulcis in fundo la folle richiesta telefonica al collega repubblicano Brad Raffensperger, segretario di Stato della Georgia, a “trovare” abbastanza voti per ribaltare la sua sconfitta.
Tutto il risentimento per il fallimento elettorale si è completamente riversato fra gli estremisti fan dell’ormai ex presidente. Ed è quello di queste ore il manifesto programmatico dell’estrema polarizzazione politica. Si sa, gli Opinion Leader sono capaci di influenzare le proprie orde di fedelissimi. Complice il clima d’opinione, la filosofia trumpiana fa un ottimo uso di quel meccanismo definito: spirale del silenzio. Facendo pressione sulla forza degli stereotipi come veicoli d’opinione, i mass media diffondono miti, opinioni dominanti che influenzano le opinioni individuali, modificandole o rafforzandole. E Trump conosce bene le logiche della disinformazione, e che bene si adattano ad essere veicolate tramite i canali social, per questo sui suoi canali ha parlato di furto delle elezioni da parte dei democratici incitando alla rivolta. A poco serve rimetterli in riga, a fatto compiuto.
Trump visto dagli altri
Oltre ad essere stato oscurato dai social fino a data da destinarsi, a causa di alcuni commenti che avrebbero incitato alla violenza, si stanno valutando nelle ultime ore delle azioni istituzionali per fermare il delirio del presidente. Fra tutte, la strana ipotesi di invocare il 25° emendamento per rimuoverlo. A condannare le scellerate azioni del presidente in uscita Trump, lo stesso Joe Biden che lo definisce come un “gravissimo attacco alla democrazia”. Esprime indignazione anche Barack Obama, che condanna la violenza al campidoglio come un momento di “grande disonore e vergogna” ma non “una completa sorpresa”. La violenza, ha sottolineato, è stata “incitata da un presidente che ha continuato a mentire sul risultato delle elezioni”. Appare triste a molti, che una potenza quale l’America, che ha in mano le redini del mondo possa macchiarsi di una parentesi storica così stupidamente violenta.
Maria Cristina Mazzei
Maria Cristina Mazzei non ha detto che:
– per una donna bianca, 35enne, veterana, freddata da un colpo di pistola mentre protestava non ci sono le varie Boldrine, e non ci sono neppure i lennonisti ducali, i signori della flannella che fanno inutili dibattiti nelle librerie cittadine che si inginocchiano con l’hashtag “White Lives Matter… too”. Si sa, era bianca, non fa notizia.
Per uno nero ucciso si fanno manifestazioni, per Carlo Giuliani si intitolano sale del Parlamento Italiano. Notare le differenze.
-quando parla di disinformazione di Trump la Mazzei avrebbe potuto collegare la disinformazione di Mentana. A proposito, il radical chic maximo di Parma non gli funziona l’account facebook probabilmente: non ho visto nessun commento sul fatto che Mentana ha mandato in onda scene cinematrografiche di film famosi facendo credere al pubblico che fossero immagini che arrivavano da Capital Hill. Ma come quello dei webeti, quello delle fake news manda in onda draghi, batman ed effetti speciali facendo credere agli italiani che sono i sostenitori di Trump che devastano i quartier generale della democrazia americana?. E il Severgnini di Parma, sempre molto attento a Mentana, non dice niente?
– Giova ricordare al Severgnini di Parma che le posizione ecologiste di Biden sono simili se non identiche nella sostanza a quelle di Trump, e in tutti gli organi d’informazione americani, anche quelli più vicini a Biden, parlano di ambiguità di Biden sull’abbandono delle fonti fossili. E sul fracking disse che non vuole proprio vietarlo. Tuttavia, la proverbiale distrazione dei lennonisti ducali, sempre imborghesiti nei cafè di Strada Duomo, che vogliono vedere quello che vogliono ha fatto sì che non abbiano approfondito le reali intenzioni ambientali del presidente dem degli Stati Uniti.
Un po’ la stessa distrazione che il mondo radical chic lennonista di Parma, con il suo leader maximo, hanno avuto quando in collina è stato autorizzato il cogeneratore di Felino. Forse anche li a qualcuno gli si era bloccato l’account facebook.
Poi all’improvviso: w Greta!!!
“How dare you”? (cit)
Maria Cristina Mazzei non ha detto che:
– per una donna bianca, 35enne, veterana, freddata da un colpo di pistola mentre protestava non ci sono le varie Boldrine, e non ci sono neppure i lennonisti ducali, i signori della flannella che fanno inutili dibattiti nelle librerie cittadine che si inginocchiano con l’hashtag “White Lives Matter… too”. Si sa, era bianca, non fa notizia.
Per uno nero ucciso si fanno manifestazioni, per Carlo Giuliani si intitolano sale del Parlamento Italiano. Notare le differenze.
-quando parla di disinformazione di Trump la Mazzei avrebbe potuto collegare la disinformazione di Mentana. A proposito, il radical chic maximo di Parma non gli funziona l’account facebook probabilmente: non ho visto nessun commento sul fatto che Mentana ha mandato in onda scene cinematrografiche di film famosi facendo credere al pubblico che fossero immagini che arrivavano da Capital Hill. Ma come quello dei webeti, quello delle fake news manda in onda draghi, batman ed effetti speciali facendo credere agli italiani che sono i sostenitori di Trump che devastano i quartier generale della democrazia americana?. E il Severgnini di Parma, sempre molto attento a Mentana, non dice niente?
– Giova ricordare al Severgnini di Parma che le posizione ecologiste di Biden sono simili se non identiche nella sostanza a quelle di Trump, e in tutti gli organi d’informazione americani, anche quelli più vicini a Biden, parlano di ambiguità di Biden sull’abbandono delle fonti fossili. E sul fracking disse che non vuole proprio vietarlo. Tuttavia, la proverbiale distrazione dei lennonisti ducali, sempre imborghesiti nei cafè di Strada Duomo, che vogliono vedere quello che vogliono ha fatto sì che non abbiano approfondito le reali intenzioni ambientali del presidente dem degli Stati Uniti.
Un po’ la stessa distrazione che il mondo radical chic lennonista di Parma, con il suo leader maximo, hanno avuto quando in collina è stato autorizzato il cogeneratore di Felino. Forse anche li a qualcuno gli si era bloccato l’account facebook.
Poi all’improvviso: w Greta!!!
“How dare you”? (cit)
Salve Gismondo, non essendo un approfondimento, si è cercato di riportare alla lettera i rumors del web. Nessuno schieramento politico radicale. Trovo interessante i fatti del Mentana e Co. Felice di poterli commentare insieme.
L’unica accezione identificativa del pezzo è la condanna di una violenza insterilita, senza alcun fine. Per nulla futurista.