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Per chi si è trovato a visitare questa grande città, non avrà potuto fare a meno di notare quanto pulluli di colori, di arte, ma soprattutto di artisti. Passeggiando in qualsiasi suo angolo, anche in zone limitrofe, si incontrano talenti della strada consegnare le loro forme d’arte ai passanti.
La Street art di Berlino è molto conosciuta nel mondo, tanto da essere considerata una corrente artistica in voga. Chi non riesce a definirla arte mente a sé stesso. Capace di trasferire colori, sensazioni, emozioni, Ha fatto della capitale tedesca un punto di riferimento per la realtà dell’arte di strada, o arte urbana, in Europa. La nascita della Street art a Berlino può essere fatta risalire al 1961, cioè quando fu eretto il muro che divise la città per oltre venticinque anni, divenute ben presto la “tabula” in cui chiunque poteva esprimere le proprie opinioni, il disagio e dolore rispetto a quella violenta ostruzione.
Molti riconosceranno che il muro di Berlino sia una delle attrazioni più famose della città insieme ai suoi murales. Come non conoscere il famoso bacio provocatorio tra Brežnev e Honecker, una delle opere più famose raffigurate nella zona dell’East Side Gallery?
La visione di queste opere non è quasi mai libera dal passaggio dei turisti (fatta eccezione per questo periodo di lockdown che tra l’altro in Germania perdura), caratteristica intrinseca delle stesse. Ma la magia avviene quando l’arte incontra la musica, ed ecco che proprio dinanzi ad uno dei murales, due bambini dilettano i passanti con la musica dei loro violini.
Il suono dolce e melanconico del violino ritorna più in là, sotto i portici situati nei pressi dell’Isola dei musei.
Chiunque abbia talento può esibirsi difronte a centinaia di persone ogni giorno. La bellezza di questi momenti, quasi catartici, è ritrovarsi immersi in una condizione che avvolge in un unicum la città. La musica è l’elemento che per primo arriva alla percezione della persona, distratta o intenta a ricercare musei da visitare, inconsapevole del fatto che il vero spettacolo è proprio sotto i suoi occhi, o meglio vicino alle sue orecchie.
Culture, colori, stili, vestiti, non sono più rilevanti tra le strade di Berlino. Ognuno è cittadino del mondo ed è libero di poter esprimere la propria interiorità attraverso quello che meglio può rappresentare la propria identità.
Altra caratteristica è la forte presenza del sapere artigiano, per usare le parole di un noto sociologo, Sennet, il quale sosteneva proprio la perdita di tale sapere nella società moderna. Sarebbe felice, invece, di andare in giro per Berlino e scoprire che l’artigianato risiede nel suo museo all’aperto, andando spesso a braccetto con anche la necessità di vendita.
Alcuni degli sguardi che si incrociano a Berlino restano nel cuore per sempre, come parte del bagaglio culturale che la città regala. Se siete cacciatori di tutto questo, il posto più opportuno per trovarsi immersi in una realtà sconvolgente e pregna di artisti è Mauerpark, il parco del muro, soprattutto in estate, quando il parco diventa un luogo di ritrovo per i giovani. Artisti di ogni sorta si incontrano in questo luogo per dare vita ad un vero e proprio paese delle meraviglie.
Non a caso Berlino è considerata una delle capitali europee più internazionali. “Multikulti”, in gergo multikulturell (multiculturale), descrive bene l’atteggiamento di accettazione verso culture e religioni diverse. I cittadini della capitale, infatti, sono per la maggior parte di origini e culture diverse da quella tedesca. È forse questo insieme uniforme che fa sentire il turista, lo straniero, così a suo agio in questa città?
Simona Losito
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