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Sembra assurdo, a pensarci oggi, ma un tempo esisteva un mondo in cui Twitter non era neanche un’idea, Internet era popolato da pochissime persone e i forum erano l’apice di ciò che il Web poteva offrire. In questo precambriano delle telecomunicazioni – quando nessuno poteva immaginare che avrebbe chiuso –, Yahoo Answers era un faro nella nebbia.
Il mondo ai tempi di Yahoo Answers
Sedici anni fa, quando Yahoo Answers andò online, il mondo era molto diverso da quello di oggi. Benedetto XVI diventa Papa, YouTube è appena nato, il protocollo di Kyoto ha ancora l’inchiostro fresco, Carlo e Camilla si sposano ad aprile, esce Star Wars – Episodio III e lo Shuttle della NASA è ancora operativo. In quegli anni, Internet era un posto molto più tranquillo: i social praticamente non esistevano – Facebook, MySpace e poco altro – e Google era un infante da 11 milioni di accessi alla settimana. In questo brodo primordiale, Yahoo era attivo già da dieci anni.
I due fondatori – David Filo e Jerry Yang – cominciarono creando un archivio personale per i loro link preferiti. Nel 1994, quando si accorsero che questi link erano diventati troppi – e che anche le sottocartelle che avevano implementato per dividere il tutto in categorie erano ormai eccessivamente complicate –, decisero di mettere tutto il contenitore online e di chiamarlo Yahoo. Il nome è l’acronimo di “Yet Another Hierarchical Officious Oracle”, e sostituì il provvisorio “Jerry and David’s Guide to the World Wide Web”.
Come funziona(va) Yahoo Answers
Yahoo Answers permetteva di fare domande e ricevere risposte su qualsiasi cosa. Le categorie erano ventinove: affari e finanza, ambiente, animali da compagnia, arte e cultura, auto e trasporti, bellezza e stile, casa e giardino, computer e Internet, elettronica di consumo, giochi e passatempi, gravidanza e genitori, mangiare e bere, mangiare fuori, matematica e scienze, musica e intrattenimento, negozi ed aziende locali, notizie ed eventi, politica e governo, relazioni e famiglia, salute, scienze sociali, scuola ed educazione, servizi Yahoo, società e culture, sport, viaggi. Romanticamente, sarebbe bello se queste categorie fossero le stesse in cui David e Jerry avevano diviso il loro contenitore di link.
Yahoo Answers era anche un embrione della gamification più pura, perché gli utenti potevano guadagnare punti per salire di livello e ottenere ricompense. I punti venivano assegnati o tolti in base a certi criteri – cancellare una risposta prevedeva una riscossione di 2 punti, ma se questa veniva scelta come migliore allora erano 10 in più –, e ogni livello garantiva privilegi sempre migliori.
La cosa per cui tutti ricorderanno Yahoo Answers, però, è la pletora infinita di domande assurde che hanno punteggiato il sito sin dal primo giorno. Perché le stelle viste col telescopio non si vedono con 5 punte? È vero che per far crescere il seno bisogna mangiare molti funghi? Ma esistono veramente i Pokémon?
Come si chiama la canzone che fa: sciura scero sciura go? Secondo voi perché la ù è vicina al tasto invio? Come faccio a contattare Berlusconi? Perché i cani hanno la coda? Come si chiama la canzone rock, inglese o americana, che fa “mascialona”? Ma chi fa il troll su Yahoo Answers può essere arrestato? Qual è il numero del 118? Quanto ci vuole per ubriacarsi con il Listerine? Si può perdere la verginità cadendo?
Ci mancherai, Yahoo Answers
Yahoo Answers, in un mondo cibernetico povero e desertico come quello del 2005, era molto di più che un semplice forum su cui trollare senza pietà. Ha fatto compagnia a tante persone che non avevano altro modo per sfogare le loro angosce o i loro dubbi – i social non esistevano ancora –, aiutava a capire quale canzone fosse quella che ronzava in testa – nel 2005 non esisteva neanche Shazam –, dava supporto a chi non sapeva usare i motori di ricerca come oggi. Viste certe domande, era anche lo specchio di un mondo più ingenuo – più stupido, forse; sicuramente più innocente.
Yahoo Answers chiude definitivamente i battenti, e tutte le domande e le risposte spariranno per sempre fra gli 0 e 1 del mondo virtuale. Magari molte persone si sono sempre e solo limitate a navigarlo in cerca di qualche utente che aveva chiesto la stessa cosa che si stavano domandando anche loro – magari capitandoci per caso dopo una ricerca su Google –, ma non importa; in un modo o nell’altro, tutti ci hanno avuto a che fare.
Yahoo Answers è superato da anni, ormai, ma dirgli addio sembra impossibile. Forse ci ricorda un tempo più spensierato e felice – o che si credeva più spensierato e felice –, e guardarlo sparire per sempre sarà come veder scomparire anche una parte di noi. Ci mancherai, Yahoo Answers.
Alessandro Mambelli
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