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Quando si parla di cinema e serie tv, siamo abituati a considerare quasi esclusivamente Hollywood. Eppure, esistono tantissimi prodotti audiovisivi molto validi realizzati in paesi africani o asiatici a cui non si pensa quasi mai. Netflix e le nuove piattaforme di streaming, per fortuna, facilitano la distribuzione internazionale, presentando a un vastissimo pubblico film o serie che a fatica avrebbero raggiunto i multisala o i canali televisivi principali. Ma quali sono le più interessanti?
Serie tv dal Brasile
“Città invisibile” è una serie originale Netflix in 7 puntate.
La trama in breve: la serie è un mistery-fantasy ambientato a Rio de Janeiro. Il protagonista, Eric, indaga sulla morte di sua moglie, avvenuta durante un incendio boschivo. Da qui, gli eventi si dipanano in una matassa intricatissima di strane creature, spettri e semi-divinità.
Perché guardarla: questa serie non è un capolavoro, ma i temi trattati la rendono molto interessante. Lo spettatore si trova immerso nel folklore brasiliano: Saci, Manaus, la Cuca, Curupira… Queste sono solo alcune delle “divinità” che si incontrano lungo la storia. Un’ottima occasione per imparare alcune cose da una cultura nuova e particolare che in pochi conoscono.
“La cosa più bella” è una serie originale Netflix in due stagioni, per un totale di 13 puntate.
La trama in breve: la serie è un dramma d’epoca ambientato nel 1959, a Rio de Janeiro. La storia ruota attorno a Maria Luiza, una donna che viene abbandonata dal marito poco dopo essersi trasferiti in città. Senza perdersi d’animo, si impegnerà per aprire il suo club con musica dal vivo.
Perché guardarla: per i costumi, per le ambientazioni e soprattutto per la musica. La bossa nova, cioè il jazz brasiliano, è il fulcro di tutta la serie, e nel corso degli episodi se ne raccontano la nascita e l’ascesa. L’altro grande motivo è il racconto di formazione di Maria Luiza, una donna forte e indipendente che deve farsi largo in una società maschilista e misogina.
Serie tv dalla Norvegia
“Ragnarok” è una serie originale Netflix in due stagioni, per un totale di 12 puntate.
La trama in breve: dopo la morte del padre, Magne, suo fratello e sua madre tornando a Edda, cittadina dove vivevano un tempo. Qui, fra problemi adolescenziali, cambiamento climatico e strani avvenimenti, Magne scoprirà di essere al centro di una lotta fra déi e Giganti di ghiaccio, seguendo le orme della mitologia nordica.
Perché guardarla: per come la serie mischia perfettamente la mitologia norrena all’ambientazione contemporanea, lasciando molti indizi e senza dire mai le cose chiaramente. Gli appassionati di leggende nordiche e della Marvel capiranno tutto subito, ma il bello è proprio questo. La cosa migliore, però, è la metafora ambientalista/capitalista che si nasconde dietro la figura dei Giganti.
“Bloodride” è una serie originale Netflix in 6 puntate.
La trama in breve: questa serie antologica si apre sempre con un autobus che viaggia nella notte, e ogni puntata racconta la storia dei passeggeri: una donna alle prese con strani vicini, una scrittrice controllata da “qualcosa”, una strana festa in maschera… Se l’ultimo episodio è il più inquietante, il primo è decisamente quello più disturbante. Anche la puntata della maestra non scherza affatto.
Perché guardarla: se non siete grandi fan delle serie tv perché non vi piace dover seguire una storia per tanto tempo e per tante puntate, “Bloodride” fa per voi. Sei episodi da mezzora circa, tutti autoconclusivi e tenuti insieme da una cornice – quella dell’autobus – che non incide sulla storia. Un ottimo prodotto horror/sovrannaturale con diverse morali di fondo, a metà fra “Piccoli brividi” e Stephen King.
Alessandro Mambelli
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