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La serie-tv Neflix firmata Ryan Murphy raggiunge i 48 milioni di spettatori
Viso pallido, lunghi capelli color rame, cappello da infermiera e labbra tinte di rosso sangue: è Mildred Ratched, interpretata da Sarah Poulson, l’intrigante medium di American Horror Story. A coordinare le battute in luoghi freddi, di silenziose morti è di nuovo Ryan Murphy, dopo American Horror Story non lascia insoddisfatti gli spettatori più impazienti, quelli in attesa di nuovi “brividi”. Sarà stato questo a garantirne il successo? Luoghi e i personaggi, come spesso accade, provengono dalle pagine di un libro. Qualcuno volò sul nido del cuculo, in questo caso, scritto da Ken Kesey e pubblicato nel 1962. Un romanzo di protesta. Sono gli anni dei movimenti per i diritti civili, una critica alle istituzioni psichiatriche.
Omosessualità e malanconia curate con lobotomie
“Il lobo frontale del cervello è dove originano le nevrosi, distrazione giovanile, mania, perdita di memoria, lesbismo. Queste malattie possono essere attenuate se non curate interrompendo chirurgicamente una serie di connessioni neurali nella materia bianca del cervello”. Parole del dottor Hanover mentre con un punteruolo trafigge il cervello di un paziente. Tutti gli episodi sono ambientati nella clinica a Lucia gestita da Hanover, lì nel seminterrato, fra sbarre, verrà ricoverato un uomo in bilico fra la pena di morte, per esser stato colpevole di uno sterminio di preti, e la presunta follia. Nuove identità, bugie e inganni accompagneranno lo spettatore verso un finale non scritto ma immaginato. Il regista sceglie di raccontare nuovamente cosa è accaduto nelle cliniche psichiatriche fra la fine degli anni Quaranta e l’inizio degli anni Cinquanta, infermiere reduci da una guerra ad armi atomiche, anime tormentate da ricordi inqueti. Il passato è il tempo verbale preferito di Ryan Murphy, è quel filo rosso che vediamo nell’intro. Le memorie dei personaggi servono a giustificare l’apparente cattiveria nel caso di Ratched e il cinismo del dottor Hanover.
“Dio benedica l’America”
Chiaro che temi quali l’omosessualità, la rivendicazione femminile e la fragilità umana garantiscono un’empatia con il pubblico, ma è constato il loro abuso quasi a scopo commerciale. Murphy, però, fra questi nasconde una critica alla società americana, a quella parte destra dell’America rappresentata dal governatore, il Lui che finanzia la baracca. In cerca di consenso per le imminenti elezioni, accontenta vizi e perbenismi del suo popolo. Malizioso e impertinente, ricorda molto, negli atteggiamenti il negazionista dal ciuffo biondo. Sarà un caso che la serie tv sia uscita nell’anno delle elezioni presidenziali statunitensi? L’America ha sentito, fin dai tempi della guerra fredda l’ansia di prevalere sul mondo, di sovrastarlo. Il governatore, si definisce non un politico ma un intrattenitore, è il volto di un conservatorismo deleterio che scavalca ogni possibile atto di umanità. è sempre utile ripercorrere la storia per interrogare il presente, a volte da la possibilità di riflettere su come 70 anni non bastano per cambiare. Vico, permetti di nuovo: “Corsi e ricorsi storici”.
[…] spietato controllo della corsia della capo infermiera Miss Ratched (tornata attuale in una recente serie Netflix dedicata al suo personaggio), rappresentante nell’ospedale della […]